Come capire se piaci a un ragazzo: guida alla scoperta del desiderio maschile

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sedurre un uomo

Cosa non siamo capaci di fare noi donne per piacere agli uomini: cerette, trucco, tacchi alti, ore ed ore dal parrucchiere e dall’estetista, c’è perfino chi ricorre alla chirurgia estetica per rimuovere i propri inestetismi o dare maggiore volume alle proprie forme o maggiore voluttuosità alle proprie labbra. Ma siamo davvero sicure che tutte queste torture, queste energie, questo tempo e, diciamolo pure, questo denaro siano ben spesi? A volte tutti i nostri sforzi sembrano vani. Cosa è che piace davvero ad un uomo? Come capire se piaci ad un ragazzo?


Certo i tempi di oggi sono complicati e a volte non ci si riesce proprio a raccapezzare. La tecnologia, se da un lato avvicina le persone dando innumerevoli opportunità d’incontro ( basti pensare ai social network, le dating app e le chat dei siti d’incontri), queste innumerevoli opportunità sfumano nel momento in cui al fatidico appuntamento non si sa più come interagire. Chi è sulla trentina, ma ancor di più i Millennials, lo sa bene: siamo una generazione autistica, incapace di manifestare le proprie emozioni, anche quelle più semplici e spontanee come l’interessamento per una donna o un uomo attraente. Magari ci si scambia dei like su facebook ma poi non ci si guarda negli occhi, magari ci si scambia commenti piccanti e allusivi ma poi si ha difficoltà a mettere due frasi di senso compiuto insieme quando ci si incontra, siamo perennemente connessi ma in realtà interponiamo distanze siderali tra i nostri corpi e le nostre anime.

E allora come si fa? Prima di tutto non bisogna scoraggiarsi e non si deve demordere. Di questi tempi tocca sempre più spesso a noi fare il primo passo e condurre il gioco: dobbiamo essere un po’ meno prede e un po’ più meno predatrici. L’uomo moderno ha smesso di amare il rischio, perfino quello di un ipotetico rifiuto e quindi non si farà mai avanti se non dopo aver espressamente ricevuto un segnale di interesse della serie : “Buttati che è morbido!”. Vogliono cadere in piedi perché non sanno come reagire dinnanzi al fallimento, anche un semplice due di picche. E allora armiamoci di pazienza e di sguardi eloquenti e scendiamo dai piedistalli su cui venivano riposte le nostre nonne e le nostre mamme nella fase del corteggiamento.

Soffermiamoci un attimo ad osservare i ragazzi di oggi e le loro reazioni dinnanzi a delle ragazzi avvenenti per strada: la cosa che balza subito agli occhi è la differenza che c’è tra il comportamento del branco e quello del singolo. In gruppo i ragazzi sono più spavaldi ed esuberanti e faranno a gara di occhiate allusive e davvero poco discrete nei confronti della preda e si sbizzarriranno in commenti più o meno pesanti sul suo conto. Se invece sono soli ecco che quegli stessi ragazzi che in gruppo facevano i macho man della situazione diventano improvvisamente timidi: occhi a terra, si ammutoliscono e magari si mettono anche ad arrossire (che teneri!), mostrano chiari segnali di disagio ed impazienza come non riuscire a star fermi e agitare nervosamente le gambe. Nel primo caso conviene lanciare solo un’occhiata fintamente deplorevole e poi passare avanti con nonchalance lasciandoli dire, con la speranza che quelle parole si tramutino in fatti. Nel secondo caso invece dobbiamo cercare di mostrarci rassicuranti ed accoglienti inclinare leggermente il capo, sfoderare uno sguardo da dolce cerbiattina e magari abbozzare un timido sorriso come a suggerire: avvicinati, non mordo possiamo scambiare due parole. Ecco, forse è proprio questo che cercano gli uomini d’oggi: la rassicurazione e la dolcezza. Molti uomini lamentano l’eccessiva aggressività delle donne dei nostri tempi: troppo provocanti, troppo sfacciate, troppo affrettate, troppo tutto. Si sentono spaventati e inadeguati. E allora cosa ci costa mostrarci un pochino più mansuete e inoffensive? Forse così potremo ammortizzare un po’ i costi di tutti i nostri impegni per migliorare il nostro sex appeal. Provare per credere!

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